Medicina estetica e professionisti uno sguardo d’insieme

medicina estetica

La medicina è suddivisa in numerose branche, ognuna delle quali si occupa di determinati settori o ambiti del nostro corpo e della nostra salute. Un comparto che negli ultimi anni sta andando molto in voga tra i neo laureati in medicina è quello dell’estetica. La medicina estetica si sviluppa davvero da pochissimo tempo e ha come obiettivo quello di curare il benessere fisico e mentale di una persona. Non vengono esperti interventi, non si finisce “sotto ai ferri”, come si suole dire, ma si effettuano trattamenti non invasivi per migliorare piccoli inestetismi. Se anche tu hai deciso di cercare un professionista di medicina estetica verona, questa può essere una guida chiarificatrice su cosa sia la medicina estetica e su quali competenze deve avere un medico estetico.

La storia della medicina estetica

Come anticipato, la medicina estetica nasce solo in tempi recenti, precisamente nel 1973 a Parigi grazie al medico endocrinologo J.J. Legrand. Quest’ultimo mette a punto delle metodiche alternative e/o ausiliarie alla chirurgia estetica. Lo scopo? Risolvere inestetismi con tecniche non invasive. La sua nuova congettura di estetica ben presto si diffonde sia oltreoceano (in particolare nel Sud America), sia lungo le coste del Mediterraneo, Italia inclusa. È proprio qui infatti che nel 1976 si fonda la SIME, società italiana di medicina estetica. Bisogna attendere però gli anni ’80 per vedere allinearsi meglio queste nuove tecniche di medicina preventiva e correttiva dell’estetica, quando cioè il medico estetico assume anche il ruolo di coach per i comportamenti (spesso sbagliati) dei pazienti, a tavola e non.

Possiamo pertanto definire la medicina estetica come un complementare (e solo per certi versanti alternativa) della chirurgia estetica in quanto corregge i difetti partendo dalle sane abitudini quotidiani e intervenendo in modo non chirurgico e non invasivo su piccoli difetti estetici.

Come si diventa medico estetico

Sorge ora spontanea la domanda “come si diventa medico estetico”? Per quanto branca ampiamente in voga, e professione non di poco affermata, paradossalmente ancora non è prevista nel nostro piano accademico la specializzazione in medicina estetica. Pertanto il medico estetico, sicuramente deve conseguire la laurea in Medicina e Chirurgia, dopodiché può solo iscriversi in un’accademia post universitaria per assimilare le giuste competenze di settore. Proprio perché non esiste all’università una specializzazione, oggi all’interno della branca di medicina estetica si stanno sviluppando delle sottocategorie di settore. Si pensi ad esempio alla medicina estetica anti-età, volta cioè ad intervenire (sempre NON chirurgicamente) per rallentare il regolare processo di invecchiamento. Anche per questo motivo, spesso la medicina estetica viene etichettata come “medicina del benessere”, in quanto si pone come primario scopo quello di raggiungere una buona condizione di salute fisica e mentale di conseguenza.

Le competenze del medico estetico

Molte sono le competenze del medico estetico. Come prima cosa deve avere conoscenze tali da saper come ridurre o eliminare un inestetismo. Deve saper porre in essere trattamenti non invasivi, e deve al contempo saper anche riconoscere un possibile problema di salute (onde evitare di aggravare la situazione e al fine di capire quale sia l’origine del difetto estetico). Un tipico inestetismo di competenza del medico estetico è la cellulite, che può essere causata da disfunzioni ormonali, da irsutismo, e così via: per correggerla il medico estetico deve sapere anche come provare risolvere il problema a monte, quantomeno incanalando il paziente a rivolgersi allo specialista più adatto.

Non da meno sono le competenze preventive. La medicina estetica ha un ruolo a dir poco fondamentale per evitare che un inestetismo si presenti. Basti pensare a quando ci si occupa del rallentamento del processo di invecchiamento: agendo prima (magari con uno stile di vita sano, con abitudini alimentari adatte) è possibile tardare la manifestazione dei segni dell’età.