
Esiste un grosso problema di rappresentatività in Italia, dal momento che la stragrande maggioranza dei partiti che rappresentano il popolo italiano in Parlamento si dice convintamente europeista, in netto contrasto con il sentimento popolare. Cinque anni fa la percentuale di italiani che si dichiarava Europeista corrispondeva al 40%, percentuale un po’ bassa che già diceva quanto potessero essere gradite le politiche europee ma oggi la percentuale è letteralmente crollata, arrivando ad un consenso per l’Europa pari soltanto al 15%.
Meglio del punto più basso raggiunto lo scorso anno quando il consenso era sceso all’11%. Non si deve parlare di populismo, ma di rappresentatività: Se oltre il 75% dei parlamentari appartengono a formazioni politiche convintamente Europeiste si può dire che il popolo italiano è correttamente rappresentato? Le differenze non sono da poco. Tra gli anti europeisti il motivo principale del sentimento è costituito da temi economici, Il 24,2% esprime il proprio dissenso per le politiche migratorie mentre un terzo critica la tecnocrazia e la carenza di democrazia. Tra gli europeisti, il 15% che gradiscono l’Europa, il 75% ritiene che grazie all’Europa sia migliorata la vita dei cittadini.
Nello stesso senso è aumentato il consenso ad un’eventuale Italexit che arriva al 60%, comunque ancora lontano dal sentimento Anti Europeista, segno che nonostante l’avversione all’UE, molti temono le difficoltà e le possibili implicazioni negative che sarebbero legate all’uscita dall’Euro.